GENERAZIONE TRAVOLTA. Gli indelebili anni ‘70.
Ci sono dei periodi che hanno un’identità propria. Gli Swinging ‘60 sono passati alla storia per le ragioni politiche, per la liberazione sessuale e la moda audace. Alcune ere non hanno una chiara identità. I settanta sono anni nei quali essenzialmente l’energia dei ‘60 era svanita, e milioni di sognatori tornarono coi piedi per terra con un fragoroso botto.
Archiviata la stagione delle grandi speranze e delle utopie, gli Stati Uniti ricostruivano, su una Manhattan sporca violenta e corrotta, le basi di un nuovo benessere diffuso e protetto, puntando su uno sviluppo economico dell’individuo attorno al mercato.
Nel resto del mondo guerre, colpi di stato, terrorismo e contestazioni di piazza furono i principali protagonisti di un decennio che molti archiviano come ‘anni di piombo’.
Ma in quel decennio così complesso convivono due anime: l’anima violenta della rivolta e l’anima gaudente, disimpegnata, creativa, post-moderna, che sboccerà nei successivi anni Ottanta. Queste due anime coesistono per tutto il decennio e contribuiscono a connotarlo come il periodo più complesso e contraddittorio della nostra storia recente.
L’esposizione sottolinea quella compresenza di due anime che hanno generato un processo creativo in tutti i settori (grafica, design, arte, musica, pubblicità…) con spunti estetici che hanno poi influenzato le esperienze di molti dei più noti artisti contemporanei.
Il percorso espositivo non vuole essere una ricostruzione storica, vuole semplicemente dare una delle letture possibili di quegli anni, che possa offrire un’occasione di riflessione al visitatore senza alcuna finalità ‘nostalgica’, o al contrario ‘di condanna’.
Ognuno dei settori meriterebbe una mostra propria, il nostro punto di ricerca e di approfondimento parte dalla musica ‘pop’ degli anni ’70, e in particolare il fenomeno della oltraggiosa, scintillante, vuota disco music che con i passi di Tony Manero ci ha introdotto negli edonisti anni ‘80.
L’esplosione di creatività, colori, suggestioni ed emozioni che spingono il visitatore a percepire quello che ha vissuto individualmente e a proprio modo, un’intera generazione: la ‘Generazione Travolta’.